L’Asp di Reggio, tra le tante carenze, ha la necessità di dovere assumere sette anestesisti per fare funzionare meglio i suoi presidi ospedalieri. Per questo motivo nel 2019 – al timone dell’azienda sanitaria più disastrata d’Europa e sciolta per infiltrazioni di ’ndrangheta c’era la triade commissariale dei prefetti – era stato bandito un concorso per la ricerca dei sette specialisti. Al bando avevano risposto in sedici, però al concorso non fu mai dato seguito e cadde nel dimenticatoio. Fino a quando al vertice dell’Asp non si è insediato il nuovo commissario straordinario Gianluigi Scaffidi, il quale ha tirato fuori dalle nebbie quel concorso e ha deciso di completare l’iter, quindi di espletarlo formalmente. E allora ha fatto insediare la commissione presieduta dal primario della Divisione di Terapia intensiva del Gom, Sebastiano Macheda, il quale, ieri mattina, si è presentato nella Direzione generale dell’Asp per esaminare, assieme ai suoi colleghi della commissione, gli aspiranti anestesisti, i quali, una volta superato il concorso, avrebbero sottoscritto un contratto a tempo indeterminato con l’Azienda sanitaria reggina. La sorpresa (e la sconfitta per la sanità reggina) è stata enorme. Dopo essersi insediata, la commissione ha atteso che si presentassero i candidati. Il tempo è trascorso invano, i commissari hanno chiacchierato tra loro ma l’attesa è stata inutile: non si è presentato nessun candidato. Nessun medico ha voluto partecipare a un concorso che metteva in palio un contratto a tempo indeterminato. È evidente che si sia trattato di un “cortocircuito” burocratico: il bando era stato pubblicato nel 2019 e dopo due anni di attesa i medici che avevano dato la loro disponibilità si saranno sistemati altrove o non erano più interessati a quel posto di lavoro.
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