Una tragedia annunciata: la morte di Giovanni Mafrici, commerciante gioiese di 54 anni e padre di famiglia colpito da infarto e spirato al Pronto Soccorso dell’ospedale civico “Giovanni XXIII” (a 7 giorni dalla sua riapertura) in attesa, per più di un’ora, dell’ambulanza attrezzata del 118 che avrebbe dovuto trasferirlo d’urgenza in un centro con Emodinamica (probabilmente al GOM di Reggio Calabria). Nella notte tra martedì e mercoledì, Mafrici avrebbe accusato un malore così intenso da indurre la moglie ad accompagnarlo al PS cittadino dove il medico di turno, prestandogli i primi soccorsi, gli avrebbe diagnosticato rapidamente un infarto in corso e, non potendo certo trattarlo “a mani nude” ne avrebbe disposto il trasferimento a Reggio Calabria. Nessuno però poteva prevedere che l’ambulanza, che qualcuno sostiene di aver visto stazionare davanti fino a poco tempo prima, nel momento in cui ce n’era estremo bisogno, non sarebbe stata subito disponibile. Il mezzo sarebbe infatti arrivato dopo un’ora e 40minuti, quando per Giovanni non c’era più niente da fare. Disperati, ai familiari che nel frattempo avevano allertato le forze dell’ordine, non è rimasto altro da fare che sporgere denuncia chiedendo di accertare eventuali responsabilità, cosicché, la Procura, che ha aperto un’indagine, ha disposto il sequestro della salma e delle cartelle cliniche ordinando l’autopsia.
Il comunicato del sindaco Aldo Alessio
"Nella nottata tra martedì e mercoledì un nostro concittadino ha perso la vita a causa di una mancanza di una rete sanitaria sul territorio adeguata alle reale esigenze dei cittadini della Piana. L'Amministrazione comunale gioiese si unisce al cordoglio della famiglia per la scomparsa del loro caro congiunto. Giovanni si sarebbe potuto salvare se nella Piana fosse stato presente un reparto di emodinamica per il trattamento delle sindromi coronariche acute, accompagnato da un servizio del 118 (con medico a bordo) distribuito in modo capillare e che consenta tempi di intervento contenuti nei 18 minuti. Ma siamo nella Piana di Gioia Tauro e questo diritto ci viene negato, nonostante le innumerevoli proteste di sindaci e cittadini rimaste inascoltate. Non si tratta più di lottare per il diritto alla salute ma bensì per il diritto alla vita! Dopo la chiusura del Pronto Soccorso dell'Ospedale di Gioia Tauro e la sua immediata riapertura a seguito della forte presa di posizione dell'Amministrazione comunale e di tutta la cittadinanza, non solo gioiese, è stata indetta una pubblica manifestazione il 30 ottobre a Gioia Tauro concertata con i sindaci della Piana e le associazioni politiche e sindacali a sostegno del diritto alla salute, alla cura e alla vita nella Piana di Gioia Tauro. Per la buona riuscita della manifestazione l'Amministrazione Comunale di Gioia Tauro ha indetto, presso l'Aula del Consiglio Comunale per lunedì 25 ottobre alle ore 18:00 una pubblica assemblea con tutte le associazioni politiche, culturali, sportive e imprenditoriali al fine di sensibilizzare tutta la popolazione a partecipare compatta alla manifestazione di giorno 30. E' ora che la politica si assuma le proprie responsabilità e che si faccia carico di affrontare ai tavoli istituzionali, a tutti i livelli, per garantire soluzioni efficaci per garantire ai nostri concittadini il diritto alla salute, alla cura e alla vita".
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