L’immagine da copertina è lì, da anni, con quelle curve suggestive affacciate sullo Stretto in attesa di diventare reali; ma ora che il Pnrr ha ridato slancio al progetto “congelato” per anni, sul Museo del mare si lavora davvero. Per il momento, la “palla” è tutta nella mani della burocrazia romana, chiamata a dettare tempi e procedure per concretizzare il percorso che coinvolge il Comune in prima linea. Sul piatto i 53 milioni messi a disposizione dal Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza destinati a un piano di investimenti strategici su siti del patrimonio culturale, edifici e aree naturali.
Quello che si chiamerà “Museo del Mediterraneo” rientra tra i 14 progetti classificati come “grandi attrattori” e premiati dal Ministero della Cultura, dove in questi giorni – come conferma una relazione appena depositata alla Camera dei deputati – ci si sta concentrando a definire le procedure per la realizzazione delle opere. Proprio in quest’ottica è in fase di verifica per la registrazione e la contestuale pubblicazione il decreto che formalizza lo “schema di disciplinare d’obbligo” fra il Ministero stesso i soggetti attuatori nell’ambito del Piano nazionale per gli investimenti complementari al Pnrr.
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