Da rinomato, apprezzato e frequentato, centro turistico della Locride, “premiato”, tra l’altro, dalla Fee con 19 “Bandiere Blu” consecutive (un unicum in Calabria), a “ombelico” di Calabria e Sicilia in tema di sbarchi e flusso selvaggio di migranti. Quello, infatti, che da circa quattro mesi a questa parte si sta verificando, con precise responsabilità di chi a titolo di governo centrale e territoriale dovrebbe gestire, senza mettere con le spalle al muro Comune di Roccella, forze dell’ordine, personale medico e associazioni di volontariato della zona, il fenomeno degli sbarchi, nella cittadina costiera della Locride ha ormai assunto contorni assurdi e grotteschi.
A Roccella oramai non è più una questione di accoglienza di poveri disperati in cerca di una nuova vita ma una vera e propria invasione di migranti in virtù dei continui sbarchi “dirottati” verso il Porto delle Grazie, diventato, tra l’altro, un vero e proprio “cimitero” di vecchie “carrette” del mare. Ad oggi, infatti, dei 46 sbarchi di migranti verificatisi nella sola Locride negli ultimi 4 mesi ben 42 sono avvenuti a Roccella. Migliaia di profughi, tra cui tante donne, bambini, interi nuclei familiari e anche migranti con disabilità gravi, poi “parcheggiati” in massa e ben oltre il numero consentito nel già fatiscente e in gran parte inagibile Centro di primo soccorso da settimane diventato più un ghetto che una struttura di prima accoglienza sicura sul piano strutturale e igienico-sanitaria.
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