La Seconda Sezione penale della Corte di Cassazione, in accoglimento del ricorso presentato dall’avv. Vincenzo Gagliardi del Foro di Palmi, ha annullato con rinvio la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Palermo nei confronti di Giuseppe Abramo (classe ’79) di Taurianova.
La Corte d’Appello di Palermo, sezione seconda, confermando la sentenza emessa in primo grado dal Tribunale di Agrigento, aveva condannato Abramo Giuseppe, alla pena di un anno di reclusione e mille euro di multa, oltre al risarcimento dei danni patiti dalla parte civile quantificati in 6 mila euro, ritenendolo responsabile del reato di truffa.
Secondo la tesi accusatoria, avrebbe messo in vendita, tramite un annuncio sul sito “Subito.it ” un trattore al prezzo di 3.900 euro, ed una volta ottenuto dall’ignaro acquirente il versamento della somma su una carta PostePay non avrebbe provveduto alla consegna del mezzo agricolo così come pattuito.
Contro la decisione, il difensore di fiducia di Abramo ha presentato ricorso per Cassazione deducendo una serie di violazioni di legge cui sarebbe stato affetto il provvedimento impugnato, tanto gravi da meritarne la censura in sede di legittimità.
Il legale, nel corposo atto d’impugnazione e nelle successive memorie, fra i tanti motivi dedotti, si soffermava sul cosiddetto “travisamento della prova” ovvero sulla circostanza che la sentenza di condanna, nel caso di specie, avesse trovato fondamento su alcune prove inesistenti, in quanto non presenti nel fascicolo processuale.
I Giudici della Suprema Corte – nonostante la doppia condanna conforme, nel primo e nel secondo grado di giudizio – in accoglimento delle argomentazioni difensive prospettate dall’avvocato Gagliardi, hanno annullato la condanna del giovane taurianovese, rinviando ad altra sezione della Corte d’Appello di Palermo per un nuovo giudizio.
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