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Accademia delle Belle Arti di Reggio senza direttore, Wanda Ferro interroga il Ministero

Nel silenzio istituzionale e politico più totale, interrotto temporaneamente dopo la protesta pacifica degli studenti, si apprende che il caso dell’Accademia di Belle Arti

La sede dell'Accademia belle arti di Reggio

Nel silenzio istituzionale e politico più totale, interrotto temporaneamente dopo la protesta pacifica degli studenti, si apprende che il caso dell’Accademia di Belle Arti, che -ricordiamo -è senza direttore da due anni, è stato già portato all’attenzione del ministero dei Beni Culturali con una interrogazione presentata da Wanda Ferro di Fratelli d’Italia.

Il documento è dello scorso settembre e nel testo si legge: «il direttore del tempo, professoressa Maisano, indiceva formali elezioni per il rinnovo del direttore dell'Accademia per il triennio 2019/2022; con un primo ricorso davanti al Tar Calabria numero 214 del 2019, il candidato professor Sacchetti impugnava, contestandone la legittimità, il provvedimento di nomina del professor Scialò a direttore dell'Accademia; con sentenza n. 676 del 2019 i giudici amministrativi, in accoglimento del ricorso, annullava no il provvedimento di nomina del professor Scialò, ritenendo di cassare a monte il requisito, necessario per la partecipazione al bando, vantato dal professor Scialò relativo alla nomina dello stesso quale vice direttore dell'Accademia, poiché conferita pochi mesi prima dall'allora ex-coniuge, direttore Maisano, con l'evidente intento, come scrivono i giudici, di consentirgli la partecipazione al bando per l'elezione del nuovo Direttore.

Nonostante ciò, Maisano, che, per inciso, era anche il responsabile Anticorruzione, decretava il riavvio delle procedure di elezione del nuovo direttore, avverso il quale il professor Sacchetti proponeva nuovamente ricorso (n. 25 del 2020), accolto dal Tar (ordinanza n. 30 del 2020), che sospendeva gli atti della seconda procedura; il 31 ottobre 2019 il direttore Maisano, al termine dei due mandati consecutivi, cessava dall'incarico, ma formulava richiesta di ulteriore proroga, in merito alla quale l'Avvocatura distrettuale dello Stato di Reggio Calabria, con parere del 6 dicembre 2019, indicava all'Accademia di “...di procedere senza indugio a dare esecuzione, secondo quanto sopra indicato, alla sentenza n. 676 del 2019 del Tar di ReggioCalabria sul presupposto che ai sensi dell'articolo 3, comma 1, decreto-legge n. 293 del 1994, convertito in legge per effetto dell'articolo 1, legge n. 444 del 1994, gli Organi decaduti possono essere prorogati per un periodo massimo di quarantacinque giorni, [...] ne consegue che il Direttore dell'Accademia delle Belle Arti di Reggio Calabria, dopo il quarantacinquesimo giorno di prorogatio (15 dicembre 2019) non potrà più compiere atti d'ufficio”».

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