Due fuoristrada Land Rover Defender TD90. Sono le auto della Protezione civile calabrese concesse in comodato d’uso gratuito al Comune di Siderno dal presidente della Giunta Regionale Roberto Occhiuto per sostituire le due auto date alle fiamme parcheggiate all’interno dello stadio comunale nelle prime ore di lunedì.
La decisione è stata presa quello stesso giorno in un colloquio telefonico tra Occhiuto e la sindaca Mariateresa Fragomeni nel corso del quale il numero uno della cittadella regionale ha espresso solidarietà e vicinanza a tutta la comunità sidernese. Ieri è stato perfezionato l’atto di concessione e oggi i mezzi dovrebbero arrivare a Siderno.
Un buon segnale, come si usa dire adesso “di resilienza” che fa il paio con lo spirito di una città che ha voglia di lasciarsi alle spalle più in fretta possibile questo novembre nero fatto di intimidazioni, roghi e pallottole. Il prefetto Mariani ha promesso la massima attenzione e un maggiore controllo del territorio. Ieri, già in mattinata, la città si è rimessa in moto. Controlli più stringenti per gli ingressi al palazzo municipale, e amministratori in prima linea a tamponare le emergenze. A metà mattina si è riunita la Giunta, mentre fuori dal palazzo la vita è continuata tra commenti a mezza voce e ipotesi svariate quanto incerte sul movente degli atti intimidatori.
E poi c’è la politica. I gruppi di opposizione “Siderno 2030” e “La nostra missione - Siderno nel cuore” hanno formalmente richiesto la convocazione di un Consiglio comunale aperto alla presenza del prefetto Mariani perché «speriamo vivamente – hanno scritto in una nota congiunta – che le forze dell’ordine possano fare chiarezza su quanto accaduto, per consentire ai cittadini sidernesi, vere vittime e bersaglio di questi attacchi, di conoscerne le cause. È stata la città nella sua interezza, e non certo i singoli, a pagare il più alto e drammatico prezzo dei lunghi e reiterati commissariamenti, è sempre Siderno e la sua comunità intera ad essere violentemente colpita dai fatti di cui parliamo, qualunque sia la loro matrice«.
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