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Confindustria: basta giocare sulla pelle di Reggio Calabria

Il presidente Vecchio infastidito dalle liturgie della politica

Domenico Vecchio

Politica e impresa, due mondi che dovrebbero interfacciarsi ma spesso non si capiscono. La dimostrazione è la crisi politica e la conseguente paralisi amministrativa di Palazzo San Giorgio: una situazione frustrante per i cittadini ma del tutto insostenibile per gli imprenditori reggini, i quali seguono con grande apprensione le sorti dell’Amministrazione comunale, che mutano con il trascorrere dei minuti. «È inaccettabile che una città come Reggio debba restare “sospesa” per una settimana, e non si ancora per quanto tempo, in attesa che la politica risolva i problemi che essa stessa ha creato», tuona il presidente di Confindustria Domenico Vecchio. «Le aziende e gli imprenditori reggini stanno vivendo un momento di grande difficoltà a causa della pandemia e non possono certo essere loro a pagare il prezzo delle scelte del sindaco sospeso Falcomatà che non sono state gradite dalla sua maggioranza e dal PD in particolare. Bisogna trovare una soluzione in tempi rapidi – auspica il numero uno di Confindustria Reggio – perché i momenti di “sospensione” e di attesa sono i peggiori per chi vive del proprio lavoro e deve stare sul mercato».

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