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L’aeroporto di Reggio ancora nel limbo. Amato dà la scossa alla politica

Il docente ricorda che è imprescindibile un’uscita dalla gestione attuale

La pista dell'aeroporto di Reggio Calabria

In attesa di novità sul futuro dello scalo il prof. Pasquale Amato rilancia: «Il caso Sacal rende prioritaria la liberazione dell’aeroporto dello Stretto da una gestione finalizzata alla sua chiusura».
Lo stesso ricorda che «è ormai palese la strada involutiva imboccata dal “caso Sacal”. Anche le recenti interrogazioni parlamentari al Governo per chiedere un intervento normalizzatore hanno come capifila gli stessi deputati che hanno sempre sostenuto il primato di Lamezia Airport sugli aeroporti dello Stretto e di Crotone, considerati alla stregua di colonie. A costoro non interessa affatto l'insieme degli altri aeroporti (come viceversa avviene in Sardegna, Sicilia e Puglie). A costoro interessa la competizione su chi deve "contare" e “decidere” nella Sacal a favore del solo aeroporto di Lamezia. É in corso quindi una lotta di potere tra il privato lametino e i suoi partners pubblici di sempre. Una lotta tutta interna e non finalizzata al bene comune dell’intero sistema aeroportuale».
«E i deputati reggini? - ricorda sempre Amato. Ignorati ed emarginati, come l'aeroporto dello Stretto che dovrebbero difendere a spada tratta, per tutelare gli interessi dei Cittadini elettori cui hanno chiesto il voto. E il Comune di Reggio e la Città Metropolitana? Muti e assenti o diciamo meglio distratti. Dopo la sentenza sul caso Miramare sono in corso trattative frenetiche tra i Partiti su Assessori Comunali e Delegati Metropolitani».

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