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Siderno, forse è la volta buona per la diga sul Lordo: riattivazione sul tavolo del ministero

L’invaso svuotato per un guasto da anni non contiene una goccia d’acqua

Sono settimane decisive per il futuro della Diga sul Lordo, il grande invaso che fino a più di otto anni fa alimentava i terreni agricoli di diversi comuni, a secco da un paio di lustri, dopo la scoperta di una avaria riconducibile a un parziale fenomeno franoso. È sul tavolo del Ministero delle Infrastrutture (ufficio Dighe) il progetto definitivo redatto dalla società Di Giuseppe finalizzato a ridare vita a questa grande opera inaugurata negli anni ’90 e che, al di là dell’indubbia utilità relativa all’irrigazione dei terreni agricoli, aveva delle ottime ricadute in campo turistico e ricreativo. Sorge, infatti, in una zona dalla grande vocazione naturalistica, con la grande paratia lato mare su cui sorge una strada che collega contrada Pantaleo (periferia ovest di Siderno marina) alla parte bassa di Siderno Superiore. Un percorso per tre quarti asfaltato che nei decenni precedenti era diventato una meta irrinunciabile per gli appassionati di trekking, corsa e ciclismo, che percorrevano i circa dieci chilometri di curve e saliscendi in mezzo alla natura e attorno al lago artificiale, che nei periodi di piena arrivava a contenere fino a un potenziale di 9 milioni di metri cubi di acqua.

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