Non succedeva da tempo, e certamente non è una bella notizia da mettere sotto l'albero, ma oggi il dado è tratto: tutta la rianimazione del Grande ospedale metropolitano diventa riservata ai pazienti Covid. «Abbiamo aspettato qualche giorno, ma la situazione non era più sostenibile – ammette il primario Sebastiano Macheda – per l’aumento dei contagi e dei ricoveri che bussano, notte e giorno, con un’altissima frequenza nel nostro ospedale. Adesso, abbiamo il problema di gestire i “vecchi” pazienti che necessitano di terapia intensiva in quanto tutti gli spazi sono destinati a chi contrae il coronavirus. Sedici i posti letto che abbiamo previsto per quest’ultima categoria di persone, mentre per dare la legittima e doverosa risposta ai pazienti tradizionali, che arrivano in stato di salute molto grave, ci vengono incontro la terapia intensiva post-operatoria guidata dal collega Massimo Caracciolo, la terapia intensiva della cardiologia e le rianimazioni periferiche, a seconda delle necessità che via via si presentano».
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