Sono positivi al covid ma continuano ad uscire e ad avere una vita sociale normale. Ad Arghillà i contagi sono fuori controllo e la consapevolezza rispetto al rischio che questa situazione genera tarda a maturare. I vaccinati residenti nel quartiere simbolo del disagio sociale sono una percentuale risicatissima. E come sempre a farne le spese sono i più fragili. Ad Arghillà la bomba sociale rischia di diventare anche epidemiologica. Una spirale di disagio che schiaccia anche le speranze di riscatto dei più piccoli. La denuncia e la richiesta di un intervento, con tanto di proposta arriva da Paolo Cicciù, il presidente del Csi che in questo quartiere frontiera ha scelto di investire proprio sui ragazzi, cercando con anni di impegno sulla strada di conquistarne la fiducia. E quando questi ragazzi hanno iniziato a crederci, quando il campo di gioco iniziava a prendere il posto della strada ecco un ostacolo. Eppure la possibilità di vaccinare anche qui ci sarebbe e non comporterebbe nessun costo aggiuntivo al sistema sanitario. Come? Basterebbe coinvolgere l’Ace.
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