Aveva una notevole carica esplosiva il tritolo rinvenuto nei bagni di Palazzo San Giorgio la sera del 6 ottobre 2004, ma era inoffensivo. È questa la sintesi della relazione effettuata dopo il sopralluogo dal sovrintendente della Polizia di Stato, Giovanni Sergi, che è ancora oggi un artificiere antisabotaggio in servizio presso il Nucleo Antisabotaggio del XII Reparto Mobile di Reggio Calabria ma è soprattutto, come lo era già nel 2004, uno dei massimi esperti del settore. Relazione e verbale di sommarie informazioni rese agli investigatori della Dia «nella qualità di persona a conoscenza dei fatti» che fanno parte della voluminosa documentazione con cui la Procura generale chiede la riapertura dell'istruttoria dibattimento nel processo d'appello ’Ndrangheta stragista.
Non a caso, in quella serata di particolare tensione e preoccupazione, quando una spiata allertò gli 007 dei Servizi segreti del Centro di Reggio sulla presenza di un pacco bomba posizionato nel Municipio a piazza Italia, il sovrintendete Giovanni Sergi fu fatto rientrare in servizio e soprattutto coordinò in prima persona, con massimi poteri decisionali, sulla messa in sicurezza dell'area della potenziale esplosione.
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