«Il problema principale in questo momento non riguarda tanto le terapie intensive anche se, alla luce di questo aumento inarrestabile dei contagi, è forte il rischio che anche da noi la situazione diventi molto critica. In emergenza vera si trovano i reparti dell’area medica dove davvero non esiste un posto nemmeno a pagarlo a peso d’oro e le barelle non possono essere più il rimedio dell’ultima ora». Così Nuccio Macheda, primario della Rianimazione del Gom, che delinea uno scenario in buona parte allargato a tutta la Calabria. «I reparti in prima linea sono tutti in stato di grandissimo affanno. Siamo tornati al periodo più caldo dell’epidemia, stiamo attraversando una difficoltà estrema che non ci lascia affatto tranquilli. Il Gom corre il serio pericolo di non reggere l’ondata continua e travolgente di arrivi che hanno superato abbondantemente la capacità di accoglienza e già diversi pazienti sono stati trasferiti nel Cosentino. Ormai – spiega Macheda – la gestione della epidemia avviene nell’ottica di una mappatura regionale che tenga conto delle diverse disponibilità». Un passo indietro, che poi è anche il nodo focale della questione, uno dei tanti aspetti dei quali si sta discutendo nelle varie riunioni presiedute dal commissario reggente del Gom, Salvatore Costarella.
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