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Gioia Tauro: pioggia di fondi sulla Zes, ma non c'è commissario

La nomina è attesa dallo scorso mese di agosto

Una pioggia di fondi per la Zes e per il porto di Gioia Tauro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: soldi destinati a importanti investimenti infrastrutturali, volti ad assicurare un adeguato sviluppo dei collegamenti dell’area con la rete nazionale dei trasporti, in particolare con le reti Trans Europee (TEN-T).

Tre le principali necessità sulle quali intervenire: collegamento di “ultimo miglio” tra l’area portuale e industriale e la rete infrastrutturale ferroviaria e stradale delle reti di trasporto principali, così da consentire una riduzione di tempi e costi nella logistica; digitalizzazione e potenziamento della stessa logistica, urbanizzazioni “green” e lavori di efficientamento energetico e ambientale nell’area industriale; potenziamento della resilienza e della sicurezza dell’infrastruttura connessa all’accesso al porto.

In particolare, fra gli interventi che porteranno beneficio all’area di Gioia Tauro sono previsti 57,7 milioni per l’adeguamento degli impianti ferroviari di Sibari, San Pietro a Maida, Nocera Terinese e Rosarno; 11 milioni per il raccordo stradale sud alla rete TEN-T; 6 milioni per lo svincolo dell’autostrada A2; 16,5 milioni per il completamento della banchina di ponente lato nord; 10 milioni per l’urbanizzazione dell’area industriale. Ciascun punto potrà riassumere più interventi, anche di carattere diverso. Il PNRR, però, oltre agli investimenti, prevede anche una riforma per semplificare il sistema di governance delle Zes e favorire la cantierabilità degli interventi in tempi rapidi, nonché l’insediamento di nuove imprese.

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