A che punto è il progetto “A Ciambra, un’altra storia è possibile”? Lo chiede a gran voce l’ex presidente del civico consesso Santo Bagalà, tra i maggiori rappresentanti del movimento politico culturale “Insieme per Gioia”: una domanda che non viene posta a caso, visto che le condizioni dell’ormai famigerato ghetto in cui da anni è relegata una folta comunità di origine Rom continuano ad essere drammatiche. Il quartiere, infatti, è sempre ostaggio delle gigantesche cataste di rifiuti accantonate ai margini della strada principale di accesso dopo i devastanti incendi del 2017; pullula di ratti grandi come nutrie che hanno colonizzato l’intera area girandolando tra gli umani senza alcun timore da entrambe le parti ed è sommerso, all’ingresso, da rivoli di fogna che sgorgano a cielo aperto a causa di un guasto che, nonostante ripetuti interventi, il Comune non riesce a riparare. Anche le palazzine Aterp, ormai decrepite, mostrano preoccupanti segni di criticità strutturali, con gli scantinati ancora allagati dalle acque nere.
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