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Sequestro beni per 1,5 milioni a un imprenditore reggino del settore autotrasporti

Lo scorso mese un’analoga misura per un ammontare di oltre 2,8 milioni di euro nei riguardi di un parente del destinatario del provvedimento di oggi

I finanzieri del Comando Provinciale di Verona, su delega dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Reggio Calabria stanno procedendo in queste ore al sequestro del patrimonio societario e delle disponibilità economiche, per un valore complessivo di circa 1,5 milioni di euro, riconducibili (anche tramite i familiari) a un imprenditore reggino da tempo stabilito e operante nella provincia di Verona nel settore dell’autotrasporto.

Tra i beni oggetto di sequestro c'è il 100% delle quote di una società a responsabilità limitata con sede legale nella provincia di Reggio Calabria che esercita l’attività di trasporto di merci su strada nella provincia di Verona e l'intero compendio aziendale composto da oltre 30 veicoli (per lo più autoarticolati) per il trasporto e la movimentazione di merci. Nell’ambito dell’operazioni, le Fiamme Gialle di Verona stanno anche sequestrando le somme di denaro depositate su conti correnti bancari riconducibili all’indagato nonché ai suoi stretti congiunti.

Il sequestro si ricollega alle indagini patrimoniali svolte dai finanzieri scaligeri, che lo scorso mese di settembre hanno già portato il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Verona ad eseguire un’analoga misura per un ammontare di oltre 2,8 milioni di euro nei riguardi di un parente del destinatario del provvedimento di oggi. La Guardia di Finanza ha rilevato la reiterazione, nel tempo, di numerose condotte antisociali indicative di elevata "pericolosità" - desunte anche da una serie di condanne passate in giudicato per gravi reati, come quelli di ricettazione e bancarotta fraudolenta - oltre ad un’evidente incoerenza tra patrimonio posseduto e i redditi dichiarati, con una sproporzione complessiva di oltre 850 mila euro.

Il sequestro è finalizzato alla successiva definitiva confisca a favore dello Stato. Un’operazione che ribadisce come la criminalità ricerchi anche in questo territorio ogni forma di investimento e di dissimulazione delle proprie disponibilità economiche e che mette ancor più in guardia dall’imminente avvio del PNRR che potrebbe fornire molteplici occasioni di impiego di risorse di provenienza illecita.

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