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PalaGiustizia di Reggio, la convenzione non basta

Una volta firmata l’intesa col Ministero per i lavori si è scoperta la necessità di frazionare l’area da consegnare

La firma tra la ministra Marta Cartabia e il sindaco facente funzioni, Paolo Brunetti

La convenzione sottoscritta tra il Comune e il ministero della giustizia per far ripartire il cantiere del nuovo Tribunale non basta. A distanza di circa 15 giorni dall’inaugurazione dell’anno giudiziario che ha registrato la presenza della ministra Marta Cartabia arrivano i primi sviluppi di una vicenda- quella relativa al riappalto dell’eterna incompiuta- che è una delle più importanti questioni aperte per l’amministrazione comunale. Servono altri tre passaggi prima che il dicastero possa procedere gli adempimenti di sua competenza. Il primo è di natura tecnica perché all’articolo 4 del protocollo d’intesa tra le parti si legge che “Il Comune di Reggio Calabria si impegna a costituire, a favore dell’Agenzia del Demanio, il diritto di superficie per la durata di 99 anni, condizione richiesta dalla Ragioneria generale dello Stato per consentire al Ministero della Giustizia di sostenere spese in conto capitale. Nelle more della redazione del necessario atto pubblico, il Comune di Reggio Calabria consentirà ai tecnici incaricati dal Ministero della Giustizia di accedere all’immobile e svolgere tutte le attività necessarie per la redazione del progetto esecutivo per il completamento dell’opera”. Ma tutta l’area comprende tutta la zona dove insistono anche gli uffici del Comune, quelli dove attualmente sono ospitate le articolazioni del ministero della Giustizia e i parcheggi. Quindi il Comune deve dividere dal punto di vista catastale tutta la grande area per cedere al ministero solo la parte dove insiste già lo scheletro del nuovo Tribunale.

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