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Un giorno a Camini, piccolo laboratorio e luogo di accoglienza

Siderno: del gruppo di “Borghinfiore”. Una comunità operosa e multietnica che ancora “resiste” allo spopolamento

Il gruppo di lavoro “Borghinfiore“, intenzionato a far riscoprire e valorizzare i borghi antichi della Locride, ha ripreso la sua attività con una visita a Camini, appena 780 abitanti. Il piccolo borgo ha subito conquistato l’attenzione dei visitatori che si sono affidati alla guida di Rosario Zurzolo, responsabile dell’associazione “Jungi Mundu”e del sindaco Pino Alfarano, orgoglioso del programma d’accoglienza dei migranti attuato in collaborazione con “Jungi Mundu” che ha dato vitalità al borgo, fermando l’esodo e creando occupazione.
Camini per secoli è stata casale di Stilo. Divenne Comune autonomo nel 1806. Oliveti, vigne, legumi, frutti vari, furono e sono le sue risorse principali, a cui si sono aggiunte le serre da fiori; si sta diffondendo la nuova attività del turismo, favorito da quattro chilometri di spiaggia sabbiosa, dall’enogastronomia, dai prodotti tipici locali e mediorientali (siriani e arabi). Nelle frazioni più prossime al mare, come Ellera, sono state costruite villette, alcune delle quali occupate da inglesi e olandesi che hanno una tradizione vacanziera per questa zona.
A Camini c’è un importante dipinto che raffigura il filosofo Tommaso Campanella da giovane, che attende da anni di essere restaurato: si trova nella chiesa dell’Assunta, in un angolo della volta ricca di figure bibliche pure loro in precario stato di conservazione.

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