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Incendio a Gillè di Gioia Tauro, Alessio diffida la ditta

Il primo cittadino: «Non ne sapevo nulla, non si può dare mandato di accendere fuochi in un cantiere pubblico»

«Non ne sapevo nulla, anche perché non si può dare mandato di accendere fuochi, soprattutto quando si va a fare un lavoro con un ente pubblico>. Con queste parole, il sindaco Alessio condanna fermamente l’imprudenza di far consumare gli sfalci a fuoco lento, particolarmente se il fuoco è incustodito, confermando che i lavori di efficientamento dei pozzi di contrada Gillè, zona rurale alla periferia sud della città ricca di sorgenti d’acqua, sono partiti con l’opera di pulizia dell’area interessata. Sul piatto disponibili 500 mila euro finanziati dai “Patti per il Sud” e 210 giorni per portare a termine degli interventi sulla rete idrica che consentiranno al Comune di sganciarsi in parte dall’esoso servizio Sorical.
Come documentato ieri dopo un sopralluogo, il bacino è stato liberato quasi per intero dalla lussureggiante vegetazione che lo circondava con dei mezzi pesanti che hanno fatto tabula rasa di quella che fino a qualche giorno fa poteva essere considerata una splendida oasi naturale, ricoperta non solo di canneti ma anche di alberi di leccio e macchia mediterranea e probabile rifugio di fauna tipica come ricci, volpi, tassi e cinghiali.
Non ancora delimitata con gli appositi pannelli l’area di cantiere, a saltare subito all’occhio è stata la parziale e probabilmente legittima modifica di alcuni costoni per creare delle rampe di accesso agli stessi mezzi ma la cosa che più ha destato perplessità è stato constatare che qualcuno, dopo lo sfalcio massiccio, ha pensato bene di mettere fuoco ai rimasugli dei canneti generando tanti piccoli incendi incustoditi, anche a ridosso di una cabina elettrica, che con il vento presente potevano estendersi a tutta la vallata e, quindi, ai boschi e alle campagne circostanti.

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