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Psichiatria a Reggio, l’appello alla Prefettura

I rappresentanti delle cooperative chiedono la convocazione di un tavolo tecnico con il commissario ad acta Occhiuto

Ancora tutto fermo. Una paralisi che va avanti da anni, ricoveri bloccati dal 2015, percorsi di accreditamento fermi nelle paludi della burocrazia dal 2012. Il risultato? Pazienti dirottati fuori dal territorio e cooperative in ginocchio (dal mede di gennaio sono fermi i pagamenti). Per questo le strutture psichiatriche lanciano un accorato allarme alla Prefettura. Il sistema così rischia di implodere. Una situazione che si è lasciata dietro cooperative chiuse, posti di lavoro perduti, e disagi per i pazienti e le loro famiglie. Per questo i rappresentanti Centrali cooperative, Unci Calabria, Legacoop, Federsolidarietà Confcooperative (Saverio Sergi, Giuseppe Peri, Lorenzo Sibio) chiedono all’Ufficio territoriale del Governo di «sollecitare direttamente il Commissario ad acta della Sanità per la Calabria, il governatore Roberto Occhiuto, affinchè istituisca in tempi brevissimi un tavolo tecnico, con la partecipazione dei referenti dei soggetti coinvolti (Regione, Asp e cooperative)». L’obiettivo? «L’immediato sblocco dei ricoveri all’Azienda sanitaria provinciale, quindi alla possibilità di rientro dei pazienti ad oggi ricoverati nelle strutture fuori dal territorio di residenza; al completamento, nei tempi più brevi possibili, del procedimento di accreditamento avviato, attivando modalità atte a contemperare le esigenze reali del territorio, la necessità di rientro dei pazienti trasferitisi altrove con le previsioni di cui alla “Rete Territoriale dei servizi” predisposta dall’Asp».

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