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Adriano Raso, l'imprenditore che denunciò le estorsioni del clan "Facchineri"

Originario di Cittanova, era tornato dalla Valle d'Aosta per scommettere sulla ristorazione e sulla propria terra. Morì nel novembre 2021 a causa del Covid

Andrea Raso con Fiorello

Una denuncia forte quella di Adriano Raso, perché ha dato il via alle indagini che stamattina hanno portato all’arresto di cinque persone del clan "Facchineri". Raso era un imprenditore con la mente aperta, sempre alla ricerca della massima qualità e professionalità. Uno degli imprenditori più importanti della provincia di Reggio Calabria nel campo della ristorazione e delle strutture ricettive.

Faceva della cultura del lavoro uno dei suoi elementi peculiari e dopo anni trascorsi fuori regione, in Valle D’Aosta, aveva deciso di ritornare nella sua terra con la profonda convinzione di poter offrire qualcosa verso il territorio che amava in maniera viscerale. Aveva deciso di scommettere su stesso e su una ristorazione di qualità dando vita al “Castello degli Dei”, elegante struttura a San Giorgio Morgeto. Ma non solo, l’imprenditore di Cittanova aveva poi preso in gestione l’Uliveto principessa, la grande struttura alberghiera sotto amministrazione giudiziaria.

Un sogno imprenditoriale però infranto dal Covid con il virus che se lo è portato via nel novembre del 2021. Prima della pandemia aveva detto no, si era opposto fermamente alle richieste dei suoi aguzzini, alle estorsioni dei fratelli Facchineri.

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