L’ospedale civico “Giovanni XXIII”, da due anni riconvertito in centro Covid per la lungodegenza dei positivi già stabilizzati provenienti dal GOM di Reggio, torna finalmente all’attenzione della Regione Calabria, così come preannunciato nei giorni scorsi dal presidente Occhiuto.
Il nosocomio gioiese è infatti uno dei pochi presìdi ospedalieri, insieme a quelli di Melito, Nicotera, Vibo, Tropea, Soriano, alla casa della salute di Scilla e al Poliambulatorio di Vibo, a beneficiare di importanti risorse nell’ambito del Pnrr-missione salute che serviranno a dotarsi di alcune grandi apparecchiature. Nello specifico, 247 mila euro per l’acquisto di sistemi radiologici fissi e 164 mila euro per due ecotomografi di ultima generazione.
Ciò vuol dire, al di là dei numeri, che c’è una volontà di ripristinare le attività ordinarie, oggi sospese per evitare ogni promiscuità con i reparti Covid e, dunque, che c’è un futuro anche per l’ospedale di Gioia Tauro, più volte a rischio chiusura. Oltretutto, a parte le sopracitate disponibilità per le attrezzature, sono già stati previsti anche dei cospicui finanziamenti per quanto riguarda la messa in sicurezza e vulnerabilità sismica della struttura.
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio
Caricamento commenti
Commenta la notizia