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Patenti auto senza studiare? A Reggio vanno a giudizio 41 persone

Inchiesta “Senso unico”: in Tribunale anche funzionari delle Motorizzazioni. Le Fiamme Gialle: candidati hanno pagato parcelle anche di 10 mila euro per non incorrere nelle odiate bocciature

Processo con rito ordinario per 41 imputati dell'operazione “Senso unico”, l'inchiesta delle Fiamme Gialle del “Gruppo Reggio” e dello Scico che ha ricostruito il presunto business illecito delle patenti di guida sull’asse Reggio-Toscana con decine di candidati che avrebbero beneficiato di una particolare corsia preferenziale in fase di esame (soprattutto nei diabolici quiz) dopo aver sborsato parcelle di anche 10 mila euro per non incorrere nelle odiate bocciature. Il Gup di Reggio, Antonino Foti, ha disposto il giudizio che inizierà davanti al Tribunale collegiale il prossimo 13 ottobre.

L'indagine

Risale al marzo 2021 il blitz delle Fiamme Gialle con cui è stata smantellata una presunta ma ben organizzata e ramificata organizzazione che ruotava attorno al coinvolgimento di undici funzionari delle Motorizzazioni civili di Reggio e Pistoia e un paio di titolari di autoscuole, procedendo contestualmente al sequestro preventivo di cinque società esercenti le attività di autoscuole, scuole di pilotaggio e nautiche e del loro patrimonio aziendale. Prosciolti numerosi indagati, soprattutto coloro che erano finiti davanti al Giudice dell'udienza preliminare con posizioni marginali, perché secondo gli inquirenti avrebbero ottenuto la patente senza studiare, privi di preparazione, ma soltanto dopo aver sborsato anche 10 mila euro, con punte di 14 mila euro.

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