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“Furbetti del cartellino” a Gioia Tauro, a giudizio Alessio e i vigili

L’operazione della Guardia di Finanza sull’assenteismo al Comune e sul presunto peculato per l’auto di servizio

Il sindaco di Gioia Tauro, Aldo Alessio

Sono stati tutti rinviati a giudizio gli indagati nell’ambito dell’operazione “furbetti del cartellino” condotta dalla Guardia di Finanza nel settembre del 2020: si tratta di 7 ex agenti della Polizia locale e di 2 dipendenti Lsu – questi ultimi, all’epoca dei fatti, in servizio alla biblioteca con mansioni di sorveglianti d’ingresso – accusati di presunto assenteismo, e dello stesso sindaco di Gioia Tauro, Aldo Alessio, al quale si contesta il peculato d’uso.
Così ha deciso il GUP presso il Tribunale di Palmi nell’udienza che si è svolta lo scorso 1. giugno. I provvedimenti sono la conseguenza di un’articolata attività investigativa intrapresa dal personale della Sezione del Nucleo Mobile delle Fiamme Gialle della II Compagnia di Gioia Tauro nell’arco temporale settembre-dicembre 2019, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Palmi, allora guidata dal procuratore Sferlazza, e il coordinamento del sostituto Davide Lucisano, che ha avuto origine da una denuncia presentata dall’ex comandante della Polizia locale Michele Bruzzese, dimessosi dall’incarico qualche mese dopo, in relazione a reiterate ipotesi di assenteismo da parte di alcuni suoi collaboratori, nella quale lo stesso segnalava comportamenti irregolari di molti vigili urbani.

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