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Reggio all’insegna del “pizzo-free”. Da Ecolandia il no alle ’ndrine

Ripercorsa l’esperienza di De Masi: «Dobbiamo essere riconoscibili». L’assessore Palmenta conferma pieno sostegno dell’amministrazione

«Un processo culturale che produce dei cambiamenti urgenti e necessari per la nostra terra di Calabria». Così don Ennio Stamile, coordinatore di Libera per la Calabria, ha sintetizzato l’incontro al Parco Ecolandia degli imprenditori che si riconoscono nella rete di “ReggioLiberaReggio”.
C’è di tutto nel cartello “PizzoFree” che anno dopo anno cresce con nuove adesioni e settori merceologici coinvolti: dall’alimentare all’ospitalità, dalle agenzie di viaggi alle tanto attenzionate imprese edili. E poi grande distribuzione, manifatturiero, imprese ad alta tecnologia, sartoria. Sono 76 le aziende elencate dalla referente Lele Bellomi per citare tutti gli aderenti alla rete di imprese e di imprenditori del territorio che si sono fatti promotori del consumo critico e dell’imprenditoria eticamente orientata.
Una congrua rappresentanza di questa realtà si è data appuntamento al Forte Gullì, il cuore monumentale del Parco di Arghillà per dare il benvenuto ufficiale a un gruppo di nuovi aderenti, rinsaldare i rapporti tra imprenditori, ascoltare testimonianze importanti. Come quella di Nino De Masi, l’imprenditore di Rizziconi che da anni combatte una guerra di trincea contro la protervia delle cosche, l’usura delle banche e la distrazione dello Stato che spesso appare colpevolmente distante nelle sue articolazioni, tanto periferiche quanto centrali: «Non vi nascondo che ero venuto qui con molto scoraggiamento – ha esordito l’imprenditore – ma poi vendendo questo posto e ascoltando le vostre parole mi sto fortunatamente ricredendo».

L'articolo completo potete leggerlo nell'edizione cartacea - Calabria 

 

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