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Coronavirus, nuova impennata di casi: a Reggio Calabria +131,7%

L’incremento percentuale dei nuovi casi, avverte Gimbe, si registra in tutte le Regioni (dal +31,3% della Valle D’Aosta al +91,5% del Friuli-Venezia Giulia) e salgono da 99 a 105 le Province in cui si rileva un aumento

Il quadro che emerge dal monitoraggio della Fondazione Gimbe per la settimana 15-21 giugno accresce l'allerta rispetto ad una situazione epidemiologica che in Italia si mantiene sotto controllo, ma che mostra ormai una chiara e crescente inversione di trend rispetto alle settimane precedenti.

A colpire è l’aumento del +58,9% dei contagi nell’arco di 7 giorni e salgono anche i ricoveri ordinari (+14,4%) e le terapie intensive (+12,6%). In salita dunque gli indicatori ospedalieri, con l’area medica che segna un incremento di oltre 700 posti letto Covid in 10 giorni. Nell’arco delle 24 ore, invece, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) segnala che è risalita all’8% la percentuale - riferita al 22 giugno - di posti nei reparti occupata da pazienti con Covid. E’ stabile invece al 2% l'occupazione delle terapie intensive. Calano invece i decessi, che segnano un -19%.

L’incremento percentuale dei nuovi casi, avverte Gimbe, si registra in tutte le Regioni (dal +31,3% della Valle D’Aosta al +91,5% del Friuli-Venezia Giulia) e salgono da 99 a 105 le Province in cui si rileva un aumento (dal +5,6% di Crotone al +131,7% di Reggio Calabria). L’incidenza, inoltre, è superiore ai 500 casi per 100.000 abitanti in 16 province. E sul fronte vaccinale, la situazione non migliora: al 22 giugno sono 6,85 milioni le persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino e diminuiscono i nuovi vaccinati, che sono 2.981 rispetto ai 3.253 della settimana precedente (-8,4%).

Sulla base di questi dati, il presidente Gimbe, Nino Cartabellotta, invita dunque alla prudenza con l’uso della mascherina al chiuso e anche all’aperto se c'è assembramento, e sottolinea come l’ipotesi di abolire l'isolamento dei positivi in questo momento sia «antiscientifica e rischiosa per la salute pubblica». A livello globale invece, secondo l’ultimo bollettino dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), i casi di Covid nel mondo continuano a calare, ma in diverse aree, compresa l’Europa, si osserva appunto una ripresa dei contagi trainata dal calo dell’immunità e dalla diffusione di Omicron BA.5.

Inoltre, i sintomi del Long Covid colpiscono sempre di più anche i piccoli: interessano circa 4 bambini su 10 sotto i 14 anni, durano almeno un paio mesi e spesso riguardano disturbi gastrointestinali o difficoltà a concentrarsi. A studiarli in modo approfondito, il più ampio studio condotto finora in materia e pubblicato sulla rivista 'The Lancet Child & Adolescent Health'.

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