Ancora troppi “buchi” nella gestione dell’immenso patrimonio dell’Azienda sanitaria provinciale tanto che dalla Regione è arrivata in via Diana una nota con la quale alla direzione generale è stato chiesto di fare ordine. Un primo passo verso quella che dovrebbe essere la normalità.
Dal 2010 si tenta di ricostruire tutto ciò che l’Azienda ha con con contestuali incassi ed uscite ma l’impresa sembra improba dal momento che in alcune circostanze non si è riusciti a trovare il tutto. L’ufficio legale aveva anche avviato una serie di verifiche su fondi rustici che erano posseduti con scritture private ultratrentennali da privati. Anche la stessa Asp aveva sollecitato (ma la richiesta è rimasta inevasa) la Regione a essere autorizzata ad alienare beni di valore inferiore a 50 euro. Poi il percorso di recupero di tutto il patrimonio di competenza delle ex Asl di Locri e Palmi e adesso l’Asp ha riscontrato la nota della Regione cercando di recuperare tutti i dati con tanto di somme e numeri necessari a fornire un quadro chiaro della situazione.
L’ultimo aggiornamento della situazione dei cespiti immobiliari risaliva al 2017 e successivamente il disordine amministrativo sul settore era finito anche sotto i fari della Prefettura che aveva costituito una commissione di indagine che poi ha portato alla nomina dei commissari straordinari.
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