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Alival di San Gregorio, eccellenza a rischio crac

La storia dello stabilimento caseario che dai successi a livello nazionale adesso è alle prese con una crisi di difficile soluzione. Ci sono 80 dipendenti in bilico. Martedì nuovo vertice a Roma

Ottanta lavoratori rischiano il posti di lavoro. Fino al momento una vertenza che ha registrato uno scarso approccio della politica, tranne le dovute eccezioni. L’impegno della Regione c’è ma quello che manca è una vera sensibilizzazione sociale. Stiamo parlando dell’Alival nella zona industriale a Sud della città. Lo stabilimento lattiero caseario di San Gregorio, oggi di proprietà della multinazionale Lactalis, nasce 37 anni fa come Caseificio Pratticò, con una produzione incentrata su mozzarella e provole (in gergo semiduri) con metodo semiartigianale, funzionale al riconoscimento certificato STG (specialità territoriale garantita). Una storia lunghissima fatta di successi. È uno dei siti identitari della città dello Stretto.

I tanti passaggi aziendali

Nel tempo, lo stabilimento, ha subito diversi passaggi societari, il primo da Caseificio Pratticò a Fattorie del Sole, avvenuto nei primi anni del 2000. Lo stabilimento aveva avuto parecchie perdite e l’acquisizione da parte del gruppo Fattorie del Sole ha permesso, pur con la perdita da parte dei lavoratori dipendenti a suo tempo occupati di un anno di trattamento di fine rapporto e quattro mensilità arretrate, con accordo sottoscritto in sede di Confindustria. Grazie a questo compromesso le 50 maestranze possono proseguire l’attività lavorativa, mantenendo tutti con il contratto a tempo indeterminato.
Capita che i volumi con il tempo aumentano sempre di più, vuoi per l’ottimo prodotto semiartigianale, vuoi per capacità dell’imprenditore Pratticò, che conquista parecchi marchi esteri ed italiani per la produzione dei loro rispettivi prodotti a marchio. In virtù della qualità e della bontà dei prodotti, il caseificio riceve diversi encomi e riconoscimenti legati proprio alla qualità del prodotto. Questo trend positivo ha fatto si che i volumi aumentassero considerevolmente, con lo stabilimento organizzato h24 su 3 turni da 8 ore, con incentivi per il personale importanti, in una realtà, come questa di Reggio Calabria, dove ciò sembra solo un sogno.
Inoltre, l’aumento di volumi ha fatto si che si rincorresse, nei periodi di massima produzione (Aprile Ottobre) all’assunzione di personale a tempo determinato.

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