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Reggio, il questore: «Faremo luce sull’aggressione ai Lidi». L'ipotesi: una ragazza contesa

Sdegno e preoccupazione dopo il pestaggio di 20 contro uno sul Lungomare, il questore Megale rassicura sull’identificazione del “branco”. Escluso un collegamento con il “Pride”, l’ipotesi più accreditata è una ragazza contesa

Una scena orribile, una vicenda terribile: tutti d’accordo nel definire la vigliacca e violenta aggressione ai Lidi sul Lungomare nella notte tra sabato e domenica, quando una ventina di giovanotti, qualcuno appena maggiorenne tanti ancora minori di età, si è scaraventata ed accanita contro un loro coetaneo. Aggredendolo, picchiandolo, inseguendolo e pestandolo. Per 59 interminabili secondi, la parte immortalata dal video postato sui social dal sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà, si sono scaraventati addosso in massa colpendolo con calci, schiaffi, pugni, addirittura con un casco da motociclista ed una sedia in plastica. Una scena tremenda, di inaudita violenza. Da condannare indipendentemente dalla circostanza che sia stata consumata da un gruppo di una ventina di persona contro un unico, inerme, obiettivo. Una vicenda che ha indignato e allarmato Reggio e i reggini.
Il Questore Bruno Megale, massima autorità di pubblica sicurezza della provincia, su un punto è categorico: «Ne verremo a capo. Stiamo lavorando con il massimo delle nostre energie per fare luce in tempi rapidissimi su questa bruttissima vicenda».

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