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“Nuova Linea”, il ‘pizzo’ era la regola anche a Villa San Giovanni

Ricostruite tre estorsioni su lavori affidati da Comune, Anas e Rfi

Il procuratore Bombardieri

Scilla, Bagnara, ma anche Villa San Giovanni: secondo i carabinieri, le cui ipotesi sono confluite nell’ordinanza di custodia cautelare richiesta dalla Dda di Reggio, sarebbe il 33enne Alberto Scarfone il rappresentante della cosca Nasone-Gaietti di Scilla «nella gestione dei rapporti con le articolazioni di ’ndrangheta operanti nei territori limitrofi e con le cosche di Archi». Quest’ultime, stando sempre al mosaico messo insieme dagli inquirenti e tutto da accertare un sede processuale, «ne avallavano l’operato e contribuivano nella distribuzione dei proventi illeciti». Nel dettaglio, Scarfone è accusato anche di aver individuato imprenditori e commercianti da sottoporre ad estorsione nel territorio di Villa San Giovanni , «stabilendo – è l’accusa – importi e modalità di pagamento del pizzo».
Stando alle risultanze delle indagini, nel mirino delle cosche sarebbero così finiti – sul territorio della “porta marittima” della Calabria – i lavori di riqualificazione dei marciapiedi in via Nazionale ad Acciarello appaltati dall’amministrazione comunale e quelli per la protezione dalla caduta massi sulla Strada statale 18 commissionati in questo caso dall’Anas e ancora quelli affidati d’urgenza da Rfi per l’attivazione dei binari ferroviari a Cannitello dopo gli eventi meteo del 9 e 10 giugno 2021.

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