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Locride, caos depurazione: accuse reciproche

In un clima a dir poco pesante Comuni e “Novito Acque” da oggi cercheranno di individuare una via d’uscita condivisa

L’inizio di un lungo e tortuoso percorso incentrato sulla gestione del depuratore consortile di San Leo. I sindaci si sono incontrati ieri mattina in municipio a Siderno, comune capofila del raggruppamento che comprende anche Locri, Gerace, Antonimina, Grotteria, Canolo e Agnana. Una riunione giunta dopo le schermaglie a mezzo stampa della settimana scorsa con la società concessionaria che gestisce gli impianti, a seguito dell’accesso agli atti (e successiva interrogazione scritta) da parte del gruppo di opposizione in consiglio comunale “Scelgo Locri” , grazie al quale si è scoperto l’atto extragiudiziario di notificazione protocollato lo scorso 29 agosto al Comune di Locri, nel quale Novito Acque chiede conto ai Comuni dei crediti vantati e maturati negli anni 2021 e 2022.
Scopriamo altresì, dalla lettura della delibera di Giunta comunale di Locri numero 103 di sabato scorso (convocata d’urgenza dopo la pubblicazione sulla stampa dei contenuti dell’atto di “Novito Acque”) che «in data 14 settembre 2022 il Comune di Locri, a causa del distacco dell’energia elettrica nei pod indicati (si tratta di 17 stazioni di sollevamento che vanno dal centro all’area del lungomare e della pista ciclopedonale che porta al Novito passando per le contrade Moschetta e Caruso, ndc) ha subito lo sversamento di liquame fognario con grave nocumento per la salute pubblica, situazione molto grave – è scritto in delibera – ripristinata con l’immediato intervento della Prefettura».

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