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Droga sull’asse Locri-Puglia-Sicilia: udienza d’appello per diciassette

Il maxiprocesso “Koleos” approda davanti ai giudici di Reggio. In primo grado inflitte condanne per circa due secoli di reclusione. «Ai vertici del gruppo Giorgi e Mammoliti: a loro ci si rivolgeva»

Il maxiprocesso “Koleos” approda in appello davanti ai giudici di Reggio Calabria il 5 ottobre. In quella data, dinanzi alla seconda sezione penale della Corte reggina, sono chiamati a comparire 17 imputati che sono stati giudicati in primo grado con il rito abbreviato è concluso con circa due secoli di reclusione, che vanno da un massimo di 20 anni ad un minimo di 4 anni e 6 mesi.
Gli imputati, tramite i rispettivi difensori, hanno proposto appello contro la decisione del gup distrettuale che si è fondata sull’impianto accusatorio proposto dalla Procura antimafia reggina.
Il processo è scaturito dall’indagine denominata “Koleos”, scattata nel luglio del 2020, che ha riguardato un traffico di sostanze stupefacenti tra la Locride e la Sicilia, in particolare in provincia di Messina e Catania, nonché la Puglia, nello specifico in provincia di Bari, Brindisi, Taranto e Lecce. La Procura reggina contesta, a vario titolo e con modalità differenti, diversi reati tra i quali la partecipazione ad un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina ed altri reati.

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