Non hanno ancora quel giallo colorito dei mesi più maturi, ma ugualmente il colore verde di “nuova nascita” li rende già belli e pronti per irradiare il loro profumo inconfondibile e soprattutto per ritornare sul mercato più in forma che mai. Sono i “nostri” bergamotti, prodotto di eccellenza di un territorio, Capo Sud, che si presta in modo esclusivo a questa coltura tanto straordinaria quanto, per fortuna, assolutamente poco trasferibile su altri “pianeti”. Torna la stagione del prezioso agrume, con tutte le domande e le aspettative che possono accompagnare una nuova avventura, in un momento, tra l’altro, non certo facile per l’economia italiana e locale. «La pandemia e la guerra rappresentano una accoppiata certamente negativa, con tutta una serie di problematiche per le quali ci siamo messi a lavoro e che contiamo di risolvere», esordisce l’avvocato Ezio Pizzi, presidente del Consorzio del bergamotto e della Unionberg, che raggruppa gli imprenditori del settore. Dunque, al tavolo, come succede per ogni ripresa di attività, non mancano le questioni da affrontare e da condividere con gli addetti ai lavori, molti dei quali, sono proprio quelli che, nei periodi di magra, hanno resistito alla tentazione di sacrificare i bergamotti, cambiando destinazione alle loro terre, ed oggi raccolgono i frutti di quella scelta coraggiosa. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio