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Anziana rapinata e violentata a Stilo. Lo sdegno del sindaco Tropeano e del vescovo Oliva

C'è sdegno e rabbia a Stilo dopo l'aberrante accaduto che ha visto protagonista un giovane di 21 anni (extracomunitario) tentare di rapinare e violentare sessualmente un'anziana di 87 anni. 

Sia il sindaco della città, Giorgio Antonio Tropeano, e l’amministrazione comunale, sia il vescovo di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva, sono intanto intervenuti per condannare l’accaduto. Sindaco e amministrazione cittadina, che si dicono «sconcertati per quanto accaduto sabato scorso ad una loro concittadina, vittima di brutali e inaudite violenze» esprimono «tutta la loro vicinanza e solidarietà all’anziana donna e a tutti i suoi familiari. Quanto successo lascia un grande dolore, sentito da una intera Comunità dai valori sani e forti e certamente non abituata a simili notizie. Il sindaco e gli amministratori - si legge - certi di interpretare il comune sentimento dell’intera Comunità Stilese, ripudiano ogni forma di violenza e assicurano con forza il loro quotidiano impegno nel contrastare ogni forma di condotta incivile che possa turbare la serenità collettiva. Sotto questo aspetto si è grati all’incessante e professionale impegno delle forze dell’Ordine e, nella fattispecie, ai carabinieri della stazione di Stilo, che nel giro di poche ore hanno assicurato alla giustizia l’autore del barbaro gesto».

«Un fatto così grave - ha detto mons. Oliva - mi preoccupa enormemente. Esprimo la mia vicinanza all’anziana vittima di così inaudita violenza e mi auguro che possa riprendersi presto. La stessa vicinanza la esprimo alla sua famiglia. E’ impensabile che possa essere così umiliata nella sua dignità una persona anziana, debole e sola. Fatti del genere più che suscitare sentimenti di odio e vendetta devono ravvivare un sussulto di umanità in ciascuno. Questo esige da parte di tutti, singoli cittadini e istituzioni, più attenzione alle persone sole, maggiore e più concreto impegno nel favorire l’integrazione sociale e sostegno». Secondo il vescovo «c'è un malessere sociale che va colto ed affrontato. Non basta strapparsi le vesti occorre avere gli occhi aperti di fronte alle tante povertà che affliggono il nostro mondo. Vedo una carenza di percorsi di formazione, di accompagnamento verso i più giovani, in particolare verso i tanti immigrati che mi sembrano troppo spesso soli e abbandonati a se stessi mancando di quanto altri coetanei hanno. C'è bisogno - conclude - di più servizi sociali, di più offerte culturali, di più attenzioni alla realtà che ci sta attorno, più attenzione e sensibilità verso chi viene da paesi poveri in cerca di futuro».

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