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Polistena, denunciarono i loro usurai. «Ma oggi lo Stato ci lascia soli»

Il coraggio dei Mammola ripagato da silenzi e assenze

A distanza di quattro anni dalla richiesta per accedere al Fondo di solidarietà per le vittime accertate di usura, non hanno ancora ricevuto nulla; in compenso però sono stati costretti a chiudere la loro attività lavorativa, un avviato magazzino dove vendevano articoli da regalo e lampadari. È la triste storia dei coniugi Guerino Mammola e Giovanna Amato, i quali ci hanno fatto pervenire una lettera-sfogo dal titolo emblematico, “Le stelle stanno a guardare in un silenzio totale assordante”, che hanno inviato alle più alte cariche dello Stato, e non solo.
«Siamo due cittadini di Polistena – recita in avvio la lettera – e siamo sposati ormai da oltre 40 anni, vivevamo bene con i nostri tre figli ed avevamo un bel magazzino dove vendevamo articoli da regalo e lampadari, sempre in territorio di Polistena. La crisi economica e la chiusura di alcuni mutui bancari, e la speranza di andare avanti, ci hanno fatto commettere l’errore più grande, quale quello di accettare un prestito usurario da parte di persone del nostro paese, che abbiamo onorato in parte, ma ben presto siamo stati costretti a pagare interessi usurai quasi del 120%».
Nel raccontare la loro storia, i coniugi Mammola, ammettono che una volta capito l’errore commesso, hanno trovato il coraggio di chiedere l’aiuto della Polizia di Stato. Dalle successive prove raccolte dagli inquirenti, è nato un processo penale presso il Tribunale di Palmi nel quale i coniugi Mammola si sono costituiti parte civile. Da questo processo principale sono nati altri due procedimenti penali, sempre a carico delle stesse persone, e sempre con coraggio Guerino Mammola e la moglie si sono costituiti parte civile. Tutti i processi si sono conclusi con la condanna degli imputati, mentre il procedimento principale si è concluso in maniera definitiva con la condanna degli imputati a pene severe, ed alla fine del processo in Cassazione i due imputati sono stati arrestati.

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