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Omicidio Barreca a Reggio. Santo, il figlio della vittima: “Mio zio Filippo millanta”

Un omicidio eccellente di ’ndrangheta (quello di Vincenzo Barreca, fratello del primo pentito di ’ndrangheta Filippo) avvenuto in una sala da barba a Bocale, periferia sud di Reggio Calabria, nel marzo 2002. Un colpevole individuato dalle indagini e condannato all’ergastolo dopo numerosi processi (Vincenzo Ficara). Un giornalista (Klaus Davi) che scava in quei fatti e trova risposte sorprendenti tanto che il pentito Filippo Barreca – oggi 75enne che vive in una località protetta – si dice pronto a raccontare ai magistrati nuove “verità” sul delitto del fratello avendo grossi dubbi sulla colpevolezza di Ficara. E poi, la difesa di Ficara che chiede ai magistrati della Dda di interrogare il pentito Filippo per vedere se emergono davvero fatti nuovi che potrebbero scagionare l’ergastolano Ficara.
In questo contesto, dove si mischiano verità e menzogne, non poteva mancare la voce di Santo Barreca, figlio di Vincenzo, che ha scritto una lunghissima «perché ho letto sulla Gazzetta del Sud, tra le altre cose, che il pentito Filippo Barreca, la notte non riesce a dormire sapendo che un innocente è in carcere… mi viene da sorridere.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio Calabria

 

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