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Roccella si “svuota”, ma l’emergenza resta

Gli sbarchi concedono una momentanea tregua anche se nel 2022 è già stata superata la quota di 10mila arrivi

Anche se il clima e le temperature (non meno di 24-25 gradi) prettamente estive e il mare calmo e adatto a qualsiasi tipo di navigazione produrranno a breve altri più che probabili “arrivi” di migranti al Porto di Roccella, gli ultimi 3 giorni di tregua in tema di sbarchi (l’ultimo si è verificato la sera del 30 ottobre) hanno consentito di svuotare quasi completamente la tensostruttura realizzata nello scalo portuale roccellese gestita dai volontari della Croce Rossa e della Protezione Civile e da una equipe di Medici Senza Frontiere. All’interno, infatti, della struttura di prima accoglienza e soccorso sono rimasti circa una trentina di minori non accompagnati.

Negli ultimi otto giorni, a seguito di ben 5 ravvicinati sbarchi, sono stati circa 200 i migranti di varie nazionalità, tra cui tante donne e numerosi bambini tra cui pure una mezza dozzina almeno di neonati, ad essere sistemati nella tensostruttura. A causa, infatti, del sovraffollamento all’interno della struttura di prima accoglienza esistente al porto, domenica scorsa, a seguito dell’ennesimo sbarco a Roccella, altri 89 migranti, dopo i primi e veloci controlli sanitari, erano stati subito trasferiti ad Ardore e sistemati, grazie alla disponibilità del sindaco della cittadina costiera, in una struttura pubblica messa, appunto, a disposizione dal Comune ardorese.
“Arrivi” fuori controllo Col duplice sbarco (circa 150 migranti) di domenica scorsa (uno al mattino e il secondo la sera) è salito addirittura a 78 il numero di “arrivi” di profughi nel solo tratto di costa della Locride in questi primi 10 mesi del 2022. Di questi 78 sbarchi ben 67 si sono verificati a Roccella, di cui 5 negli ultimi sette giorni.

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