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Gestione delle carceri a Reggio: “La detenuta anticipò il malore per evitare la testimonianza”

In Tribunale il processo per la presunta gestione irregolare delle carceri

Anche un'ipotesi di falso tra le accuse a carico dell'ex direttrice delle carceri reggine, Maria Carmela Longo. La vicenda riguarda il certificato medico che attestava falsamente un malore di una detenuta per evitarle a recarsi fuori regione per testimoniare ad un processo. Vicenda, al vaglio del Tribunale, che ha portato a giudizio anche il medico delle carceri e la detenuta.
Un episodio ricostruito dagli investigatori della Polizia penitenziaria dopo aver intercettato alcune conversazioni nell'ufficio dell'allora direttrice. In Tribunale (come da verbale di udienza) il Pubblico ministero Sabrina Fornaro chiede al teste Gianni Capparella, l'assistente capo della Polizia Penitenziaria, impiegato nel nucleo investigativo centrale: «Senta un’altra domanda. C'è un’altra situazione pure, secondo la contestazione, peraltro integrante anche il secondo capo di imputazione, a carico della detenuta Napolitano Caterina e del medico coinvolto. Ci spieghi questa vicenda, cioè l'operato della Longo, del medico e della Napolitano rispetto a questa mancata partecipazione all'udienza e le false giustificazioni che vengono trasmesse al collegio dell'udienza».

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