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Miramare, tutti ancora condannati. Dimissioni? Un miraggio

Un piccolo sconto di pena ma l’impianto accusatorio ha retto anche nel giudizio di secondo grado. Adesso sono otto i magistrati (un pm, un gip, tre in Tribunale e tre in Corte d’Appello) che si sono espressi sull’affaire Miramare ritenendo responsabili il sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà e la quasi totalità della sua Giunta. Ce ne sarebbe abbastanza per fare un passo indietro e restituire la parola agli elettori e, invece, state sicuri che non sarà così. Nessuno si farà da parte. Perché il potere è un collante straordinario alla poltrona e anche perché ci sono in ballo stipendi generosi.

Non ci saranno dimissioni, magari ammantando il gesto per... amore della città (un giorno sarebbe bello scoprire quanto l’amore della città coincida con il proprio interesse!). Chiusa la parentesi giudiziaria, adesso si apre la questione politica: può una città (metropolitana) essere retta dai due f.f.? Può il Pd assecondare due f.f. terzopolisti? E - domanda delle domande - i consiglieri di centrodestra stavolta presenteranno le dimissioni alla segreteria generale del Comune invece che dal notaio? L’unica certezza è che a Palazzo San Giorgio c’era solo una persona seria: Nicola Malaspina. E, infatti, si è dimesso mesi fa.

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