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Locri, tre assolti e 4 condanne per l'inchiesta “Mattonella grigia”

Dal gup processo con rito abbreviato

La Procura della Repubblica di Locri

Tre assoluzioni - Domenico e Francesco Pulitanò (difesi dagli avvocati Antonio Managò e Rosa Maria Strati), Bruno Baldissarro (difeso dall'avvocato Antonio Furfari) - e quattro condanne - Giuseppe Arcadi a 5 anni e 8 mesi di reclusione+6mila euro di multa; Francesco Marando a 2 anni, 2 mesi e 20 giorni; Domenico Paolo Vigliante a 2 anni+400 euro di multa; e Antonio Rinarello a 2 anni e 4 mesi (difeso dall'avvocato Giuseppe Zangari) - nel processo con rito abbreviato “Mattonella grigia”. Il processo si è celebrato davanti al Giudice dell'udienza preliminare di Reggio Calabria, Sabato Abagnale, ed ha riguardato sette persone (altre tre hanno scelto il rito ordinario, quindi in Tribunale collegiale a Locri). Il cuore dell'accusa è avere in concorso cooperato nel ferimento con arma da fuoco di Antonio Scipione, su mandato secondo gli inquirenti di Antonio Scimone, che «voleva dare una lezione» allo Scipione. Secondo la ricostruzione investigativa nello specifico sarebbe stato Francesco Marando che consegnava a Domenico Pulitanò un'arma comune da sparo, detenuta da Antonio Rinarello.
In sentenza spiccano le assoluzioni con formula piena «perché non hanno commesso il fatto» di Francesco e Domenico Pulitanò (difesi dagli avvocati Antonio Managò e Rosa Maria Strati). Una doppia assoluzione che era stata richiesta anche dall’Ufficio di Procura in sede di requisitoria, e si deve ad un'eccezione sollevata dal collegio difensivo, il quale, ha dimostrato «l’inutilizzabilità delle intercettazioni che vedevano coinvolti i Pulitanò nel ferimento dello Scipione».

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