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Reggio, il "pentito": «Il pizzo dopo la mia “valutazione” delle operazioni dei costruttori»

Il collaboratore di giustizia Enrico De Rosa testimone nel processo “Epicentro”

Anche per il pool antimafia di Reggio il collaboratore di giustizia Enrico De Rosa era l'immobiliarista delle ’ndrine. Lui stesso nel processo “Epicentro”, citato dal Pubblico ministero Walter Ignazitto, argomenta (verbale di udienza del 30 settembre) il suo passato da agente immobiliare e soprattutto il prezioso lavoro di consulenza nelle strategie criminali di imposizione del pizzo ai costruttori della città: «Allora, io facevo... prevalentemente avevo un'immobiliare, e quindi svolgevo il ruolo anche di agente immobiliare, e durante lo svolgere della mia attività, sono entrato in contatto appunto con degli esponenti della ’ndrangheta, che praticamente mi chiedevano in particolare... diciamo, l'inizio di tutto è Nino Caridi, il genero del defunto boss Domenico Libri, appunto della cosca Libri, che tra virgolette “mi nota” e inizia a chiedermi... ha iniziato con dei favori, mi nota, e chiede, insomma, che io valuti quelle che sono le operazioni immobiliari fatte dagli imprenditori, in maniera tale lui da poter sviluppare il guadagno che l'imprenditore avrebbe ottenuto al termine dell'operazione, e così da poter chiedere la tangente, il pizzo».

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