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Reggio, altra fumata grigia: il futuro di Alival diventa più buio

La discussione al ministero sulla chiusura dello stabilimento a San Gregorio non ha registrato significative novità

È ancora una fumata grigia l’esito dell’incontro a Roma presso il ministero delle imprese e del Made in Italy sulla vertenza Alival. Si registrano pochissimi passi in avanti sulla discussione relativa al salvataggio del sito industriale di San Gregorio e sulla sua eventuale riconversione. Ieri nel corso della discussione alla presenza delle organizzazioni sindacali sono stati esaminati i piani della società Alival, controllata dal colosso “Lactalis” che ha deciso di interrompere la produzione per la fine di marzo del 2023 e alla fine sono stati presentati i documenti riveduti e corretti. Circostanza questa che per il fulcro della vertenza che riguarda il salvataggio del sito e dei 79 posti di lavoro doveva essere già da tempo conclusa.
Fatto sta che novità significative non ne sono arrivate. Ma la notizia che fa presagire che all’orizzonte nulla di buono è in programma arriva dalla Regione che, seppur non presente al tavolo, ha inviato una nota con la quale si dice disponibile ad attivare già da subito strumenti di politica attiva del lavoro e sostegno al reddito. Nei fatti questo sta a significare che l’orizzonte è già quello di una fuoriuscita dal bacino lavorativo degli operai che vengono proiettati in percorsi di assistenza al reddito. Mentre sembra che si siano perse le tracce dei possibili investitori in grado di rilevare lo stabilimento nell’area industriale di San Gregorio. Mancano ormai poco più di tre mesi e il destino di questa vertenza sembra essersi complicato oltre misura. A Roma ieri è stato approvato, con parere favorevole da parte del Mimit, a norma di legge, di tutti i piani aziendali.

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