Ha messo in atto «una serie di condotte illecite sorrette soltanto da puro spirito vendicativo, diretta espressione della sua consistente caratura criminale» e poi non ha mai espresso «alcun cenno di resipiscenza o di revisione del proprio operato». Lo scrive il Tribunale di Milano nel motivare la condanna ad 8 anni di reclusione inflitta il 14 settembre scorso a Salvatore Furci, di Gioia Tauro, ex comandante della Polizia locale di Trezzano sul Naviglio, nel Milanese, accusato di calunnia e cessione di droga aggravate.
Furci, sulla base delle indagini della Squadra mobile e del pm di Milano Gianluca Prisco, era imputato per aver fatto piazzare, nel gennaio 2020, da un complice (condannato in abbreviato a 3 anni e 4 mesi) cinque dosi di cocaina nell’auto di Lia Vismara, comandante della Polizia locale di Corbetta (Milano) e superiore di Furci all’epoca, per vendicarsi del fatto che lei non lo aveva dichiarato idoneo dopo un periodo di prova e che non era stato assunto. La Procura aveva chiesto una condanna a 7 anni e 4 mesi, mentre il giudice Elisabetta Canevini ha portato la pena per il 44enne, difeso dai legali Gabriele Minniti e Paola Bonelli, a 8 anni anche con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
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