Ordinanza annullata e scarcerazione. Il Tribunale della libertà di Reggio Calabria ha annullato l’ordinanza “Revolvo” emessa a carico dei fratelli Francesco, Giovanni e Filippo Gironda, rispettivamente di 74, 72 e 63 anni, gli imprenditori accusati dalla Procura di concorso esterno in associazione mafiosa e di essere il terminale di una struttura "in diretto rapporto con diverse famiglie mafiose del territorio reggino, assicurandosi l'esecuzione di moltissime attività di edilizia pubblica".
I Giudici del riesame hanno quindi annullato per Francesco Gironda, considerato il vertice del gruppo imprenditoriale, il fratello Giovanni (difesi dagli avvocati Giuseppe Alvaro e Carlo Morace), e Filippo Gironda (difeso dagli avvocati Pasquale Foti e De Paoli). Nei giorni scorsi era stata revocata la misura degli arresti domiciliari anche a carico del carabiniere Antonio Mazzone coinvolto nella medesima operazione.
Con l'inchiesta “Revolvo” la Guardia di Finanza di Reggio Calabria avrebbe scoperto un sistema diffuso di infiltrazioni dell'imprenditoria mafiosa negli appalti pubblici. Tra i 14 indagati anche sette funzionari pubblici dipendenti del Comune di Reggio Calabria.
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