Da rifare l’avviso di chiusura indagini, il rinvio a giudizio e gli atti del processo in corso a Pesaro, nel procedimento penale a carico Rocco Versace, 55 anni, di Taurianova, accusato di complicità nel delitto di stampo ’ndranghetista di Marcello Bruzzese, crivellato di colpi per una vendetta la sera di Natale 2018 a Pesaro.
L’imputato, che non ha chiesto riti alternativi, da ieri è tornato ad essere solo un indagato, pur restando in carcere per l’omicidio del fratello del collaboratore di giustizia Girolamo Bruzzese, ex affiliato della cosca Crea di Rizziconi. La Corte d’assise di Pesaro, infatti, ha colto un vizio di forma in cui sarebbe incappata la Dda di Ancona nel chiedere il rinvio a giudizio.
L’atto formale è stato presentato nel mese di agosto 2022, durante la sospensione dei termini per il periodo di ferie: perché sia valido, dopo esser stato presentato durante la sospensione estiva, alcune sentenze della Corte di Cassazione dispongono che il reato per cui si procede preveda inderogabilmente a carico dell’imputato anche l’addebito di associazione a delinquere e non semplicemente l’accusa di aver compiuto il reato per favorire la criminalità organizzata, come in questo caso. Questo “distinguo”, secondo quanto ricostruito dall’agenzia Ansa, ha reso nulla la chiusura indagini, la richiesta di rinvio a giudizio e ciò che è venuto dopo la richiesta di rinvio a giudizio, compreso il processo in corso.
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