Sono 137 le cause decise lo scorso anno dal Tribunale Ecclesiastico interdiocesano calabro e da quello d’Appello con sede a Catanzaro. Sono i numeri complessivi della relazione di Mons. Vincenzo Varone, Vicario Giudiziale del TEIC, sintetizzati ieri nella cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2023 svoltasi nell’aula Mons. “Vittorio Luigi Mondello” del Seminario arcivescovile “Pio XI”, alla presenza di Mons. Francesco Savino, Vice Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, e dai Moderatori, rispettivamente di prima istanza e d’Appello, Mons. Fortunato Morrone, Arcivescovo di Reggio Calabria Bova e da Mons. Claudio Maniago, Arcivescovo di Catanzaro-Squillace. Un’occasione per riflettere sulla scelta del matrimonio che spesso non viene vissuto con quella consapevolezza piena da parte di molte coppie. Citando Papa Francesco, Mons. Varone, ha ricordato che il matrimonio secondo la Rivelazione cristiana non è una cerimonia o un evento sociale, né una formalità; non è nemmeno un ideale astratto: è una realtà con la sua precisa consistenza, non «una mera forma di gratificazione affettiva che può costituirsi in qualsiasi modo e modificarsi secondo la sensibilità di ognuno».
Nel 2022 il TEIC ha dichiarato nulli 132 matrimoni, mentre per i restanti cinque è stata confermata la continuità di validità. Altri 2 processi sono stati archiviati per perenzione, a causa dell’inattività delle parti. Le cause pendenti sono 28 in meno rispetto allo scorso anno, passando da 163 a 135.
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