Prime risposte concrete dall’apporto dei medici cubani, giunti in provincia di Reggio a fine 2022: riapre la Medicina generale, con il contestuale potenziamento del Pronto soccorso, al “Giovanni XXIII” di Gioia Tauro negli ultimi anni trasformato in ospedale Covid. Ad ufficializzare il passo verso un graduale ritorno alla normalità post-pandemica è una delibera del commissario straordinario dell’Asp reggina, Lucia Di Furia. E a creare le condizioni giuste è un incastro di più fattori: nel mosaico ci sono infatti la diminuzione dei casi Covid con conseguente sovradimensionata disponibilità di posti letto a Gioia Tauro, ma soprattutto l’apporto di nuove risorse umane grazie ai 10 medici cubani assegnati proprio a Gioia dal primo contingente di 51 (gli altri sono impiegati tra Polistena, Melito e Locri).
«Dall’analisi degli ultimi monitoraggi settimanali Covid-19 della cabina di regia del Ministero della Salute emerge la conferma che – si legge nell’atto firmato da Di Furia – “l’incidenza di nuovi casi di infezione da Sars CoV-2 in Italia è in diminuzione rispetto alla precedente settimana di monitoraggio. Rimane contenuto l’impatto sugli ospedali con tassi di occupazione dei posti letto in diminuzione nelle aree mediche e sostanzialmente stabili nelle terapie intensive”. Tale trend epidemiologico, si conferma anche nell’ambito regionale e provinciale di Reggio Calabria». Ad oggi infatti al “Giovanni XXIII” risultano ricoverate per Covid-19 «solo poche unità di degenti, rendendo pertanto l’attuale dotazione di disponibilità di n.40 posti letto per malati Covid-19 abbondantemente sovradimensionata rispetto all’attuale e prospettica fase epidemiologica». E «in ogni caso situazioni emergenti epidemiologiche ad oggi inattese, verranno prese tempestivamente in considerazione anche attraverso il ripristino di tutti i 40 posti letto per Covid previsti a Gioia Tauro».
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