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Reggio, è (ri)scoppiata la “guerra dei dehors”

Ritorno alla normalità post-Covid, il Comune risponde a Confcommercio: «Recuperare decoro urbano e tutelare esercenti onesti e in regola»

Questione di decoro ma anche di rispetto delle regole e della leale concorrenza. C’è tanto dietro la “guerra dei dehors”, lo scacchiere sul quale si sta consumando l’ennesima polemica in città.
A dare fuoco alle polveri è stata Confcommercio, presieduta da Lorenzo Labate, che ha espresso perplessità dopo l’incontro con l’assessore alle attività produttive Angela Martino proprio sulla questione dell’occupazione suolo per la somministrazione di alimenti e bevande. «Non è possibile immaginare che da un giorno all’altro, letteralmente, debbano scomparire dehors e pedane sul corso Garibaldi e si impongano regole assai stringenti anche fuori dal centro cittadino» è l’accusa, che continua in questi termini: «Se condivisibile è il principio che dopo le deroghe Covid si debba realizzare un ritorno alla normalità che assicuri il giusto decoro alla città, è altrettanto vero che sulle modalità e soprattutto sulla tempistica, sulla gradualità degli interventi è fondamentale agire con attenzione considerato che in gioco ci sono lavoro, sacrifici e investimenti di tanti imprenditori che si trovano nell’impossibilità da un giorno all’altro di potere ripensare il loro modello di business».
«L’amministrazione comunale si è posta l’obiettivo di mettere ordine, all’insegna di un maggiore decoro urbano, fra i vari gazebo e dehors che si sono diffusi nel periodo pandemico. Nessuna azione contro i singoli esercenti, ma la mera necessità di ricostruire insieme un pezzo di bellezza della nostra amata Reggio», sostiene l’assessore Martino che risponde alle osservazioni pubblicamente sollevate da Confcommercio.
«Il Decreto Milleproroghe che a breve sarà convertito dalle Camere – continua Martino – prevede la proroga delle procedure semplificate di rilascio delle autorizzazioni di suolo pubblico per gli esercenti che somministrano cibi e bevande, non invece la “proroga” di situazioni irregolari poste in essere da alcuni, che vanno peraltro contro la leale concorrenza fra operatori commerciali. Infatti a fronte di tanti che hanno rispettato pedissequamente i titoli autorizzatori e le normative vigenti, alcuni hanno fatto diversamente. Ritengo sia dovere dell’amministrazione comunale tutelare i primi e riportare sulla giusta strada i secondi».

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