Un rapporto tribolato caratterizzato da periodi di freddezza a quelli temporaleschi. I rapporti tra la Città metropolitana e la Regione Calabria a guida centrodestra sono stati sempre burrascosi. L’ultimo fronte aperto è quello relativo alla decisione della Regione di costituire l’Agenzia per i rifiuti e le risorse idriche calabresi con la cancellazione degli Ato rifiuti e la centralizzazione delle competenze sul settore. Una decisione mal digerita dagli inquilini di Palazzo Alvaro che hanno contestato il decreto 13 dell’anno scorso adottato dal presidente della Regione e i successivi atti soprattutto quelli relativi all’utilizzo del personale degli Ambiti territoriali ottimali (adesso soppressi) con gli oneri di pagamento delle loro indennità in carico agli enti locali.
La Metro City, così come altri enti della Calabria, ha proposto ricorso al Tribunale amministrativo regionale di Catanzaro che ha previsto per la giornata di domani una nuova udienza per discutere della vicenda. In prima battuta è arrivata una bocciatura della richiesta a dicembre scorso considerando che «non sussiste il dedotto periculum in mora riconducibile all’approvazione Piano regionale di gestione rifiuti, attesa la natura programmatica di tale Piano e avuto altresì riguardo alla generica correlazione prospettata dall’esponente con le determinazioni gravate con il ricorso principale ed inerenti alla nuova organizzazione del ciclo dei rifiuti e all’istituzione dell’Autorità Rifiuti e Risorse Idriche Calabria».
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